mercoledì 17 agosto 2011

Pezzi sparsi estate 2011 - Centro Benessere

Tutto sommato non ho più ben chiaro il motivo per cui Exc3ss ed io abbiamo deciso di trascorrere due giorni in un centro benessere, ma dal momento che le nostre scelte non sempre seguono un percorso logico, confido nel fatto che al momento della prenotazione il motivo ci fosse.
Abbiamo prenotato e soltanto in seguito letto le recensioni sull'hotel 4 stelle che avevamo scelto, tutte positive, ma con una nota: pasti poco abbondanti. Exc3ss è immediatamente entrato in fibrillazione e mi ha trascinata all'Ipercoop a "fare provviste": sandwich, biscotti, tè... Perchè non puoi rischiare di morire di fame in un giorno e mezzo :D
Cmq armati di libri e costumi da bagno siamo partiti alla volta di Farindola.
Ma... Farindola... Dove c@zz* sta??
Il sito dell'Hotel raccomandava di non usare il navigatore ed io avevo imparato come una litania le indicazioni di massima che mi aveva dato una collega (Loreto-Penne-Farindola-Rigopiano), ma non abbiamo resistito alla tentazione di usare l'infernale macchinetta, così dopo esserci ritrovati sull'aia tra le galline di un agricoltore pennese, essere stati inseguiti da cani con la bava alla bocca e aver rischiato di pernottare in una stalla abbiamo deciso di spegnere tutto e andare a casaccio.
Farindola ci ha accolti alle 13, vuota come il far west appunto alle 13, con resti di stand di una fantomatica sagra del pecorino (orrore e demonio, voglio fuggire, odio detesto aborro il pecorino), sole a picco, e 34° nonostante il Gran Sasso incombente. Decidiamo di cercare un posto per mangiare qcosa prima di affrontare l'ultima parte della strada. A parte un baretto d'altri tempi, provvisto solo di Peroni e caffè, riusciamo a scovare il ristorante: "La locanda del brigante".
La brigantessa ci fa cenno di sceglierci un tavolo, da soli, perchè palesemente non gliene frega niente di dove e se ci sediamo, per poco non ci lancia posate e tovaglia e finalmente riusciamo ad ordinare dei favolosi gnocchi al ragù abruzzese.
Arriviamo all'Hotel intorno alle 14, l'impressione è ottima, il posto veramente carino, Exc3ss attufa le scorte alimentari nella mia borsa e riusciamo a prendere possesso della stanza senza troppi traumi. La stanza si chiama "Pastorella con armenti". Ok è tutto abruzzocentrico-d'annunziano là dentro, ma ciò non toglie che sia un nome del cavolo. Mi dò della pastorella e definisco "armento" il povero Exc3ss, che però non raccoglie, avendo stabilito di offendersi solo se lo apostrofo con termini che finiscono per -one.
In ordine sparso il centro benessere comprende:
- doccia emozionale, cioè cunicolo lumachiforme provvisto di lucine colorate psichedeliche che puoi attivare mentre ti cade addosso una "pioggia tropicale" (doccia tiepida a goccine medie) oppure una "nebbiolina fredda" (acqua fresca nebulizzata, un trip)
- Hammam e bagno turco, differenza non rilevata, visto che ho aperto la porta, sono stata avvolta da una nube di vapore e sono fuggita in entrambi i casi
- due saune roventi, con annessa doccia gelida a secchiazzo di legno (che ovviamente ho evitato come la peste)
- un tepidarium, detta anche sala della pressione a zero data la temperatura appena troppo calda, quella che appunto ti stronca la pressione e ti fa stramazzare addormentato sulle rigidissime panche; se ti svegli sei talmente anchilosato che devi prenotare un massaggio extra strong, se non ti svegli...
- la tortura Kneipp, cioè una panca con spazio per infilare le gambe: una volta premuto il tasto della morte le povere gambe vengono arrostite da getti d'acqua roventi e poi gnielite con getti d'acqua congelata, a qualcuno risveglia la circolazione sanguigna, a me risveglia la bestemmia.
- le pozze idromassaggio: tre vasche rotonde con sali, una colma di acqua verdone, detta Pozza del Moccio, un'altra ribollente di acqua densa e marroncina, la famosa Pozza de fango der Camerun e infine la Pozza di Piscio di Shana, perchè purtroppo l'odore è proprio quello della pipì del mio cane. Avevo un tesoro in casa e non lo sapevo... :D A parte gli scherzi i sali erano anticellulite, tonificante e snellente, non mi ricordo in che ordine, le uniche cose che mi sovvengono sono la domanda fatidica di Exc3ss alla ragazza che ci illustrava il percorso: "Ma se mi perdo una ciabatta nella vasca verde, come la ritrovo?" e l'espressione della tipa tra l'incredulo e il divertito: "Ma perchè ci stai dentro con le ciabatte??" e infine il piedone di J che emerge dalla vasca, calzato di plastica gialla...
- piscina esterna stile Stagno delle Rane, gioia dell'entomologo, provvista di ogni genere di larva di zanzara
- giardino con poltroncine su cui mi sono sbracata a leggere in attesa del massaggio
e infine
- piscina interna corredata di due bambini schiamazzanti, Giulia e Simone, ho imparato anche i nomi a furia di sentir sbraitare i genitori, che dal canto loro avevano monopolizzato tutte le sdraio oltre alla piscina stessa. Mi chiedo: che cavolo vi portate a fare due vandali in un centro benessere? Voi non vi rilassate perchè avete allevato due maialetti urlanti e soprattutto rompete le scatole a chi vuole stare in pace. Genitori, volete tirar su scimmiette maleducate, tenetevele a casa!!!!
Exc3ss si è fiondato in sauna mentre io ero sotto le mani sapienti della simpaticissima addetta ai massaggi, all'uscita temevo di trovare una pozzetta d'acqua sotto l'accappatoio invece del mio futuro consorte, che invece ha retto per ben 13 minuti, poi l'istinto di autoconservazione ha avuto la meglio ed è fuggito anche lui.
Felici e rilassati ci siamo preparati per la cena e diretti verso il ristorante dell'Hotel, "Il Vate". La scelta era fra tre antipasti, tre primi e tre secondi, Exc3ss attirato dalle scaglie di pecorino sceglie la "Puls di farro", scopriamo che "Puls" è l'acronimo di "Pappetta Umida Lessa Sciapita". L'arrivo del piatto col primo suscita il terrore: enorme ma tutto bordo, con un incavo infinitesimo al centro, dentro cui troneggia (si fa per dire) un'unica forchettata di maccheroni. Una. Desolatamente Sola. Exc3ss sussurra: "Dije a cussù ca è cott e le pò caccià" (trad."Riferisci, per favore, al maitre che ha raggiunto il giusto grado di cottura. Può segnalare al cuoco che è il momento di scolare e condire la pasta e servirmene un piatto abbondante"), ma il pensiero dei tramezzini nel frigobar gli accende un sorriso malefico mentre divora in un sol boccone la triste portata. Il filetto invece è buono e abbondante. Il ristorante viene ribattezzato "Il Vater".
Tralascio la serata trascorsa a vedere una roba deprimente in TV visto che s'era alzato un vento atroce e pure la mattinata con nebbia e pioggia che mi ha costretta a leggere nella stessa sala con le piscine in cui sguazzavano ancora le scimmiette, tralascio le lenticchie crude nel solito fondino di piatto che mi hanno regalato una deliziosa nausea durata tutto il pomeriggio e concludo che tutto sommato mi sono divertita, sufficientemente riposata e che l'hotel mi è piaciuto, il personale è gentilissimo, il cuoco lo odio, ma confido che gli verrà un attacco di cagotto quando ci tornerò ;o)

lunedì 16 maggio 2011

Ok ho capitolato, mi sono arresa e mò mi attacco...

Eh si mi sposo. A novembre.
Come prima mossa Fed ed io siamo andate in un posto a caso a vedere un vestito. La mia comare si ricordava di un bustino nero in vetrina, ma ci hanno subito stroncate con un:"Maaa tanto tanto tempo faa", poi mi hanno dato appuntamento per una "prova", che in seguito ho scoperto essere una maratona di resistenza allo spoglia e rivesti e infila vestito multistrato sentiti grassa davanti allo specchio e tenta di fuggire tutto insieme.
Incastrate nelle poltroncine rosse a forma di fiore, abbiamo trascorso momenti di puro panico, anche se alla fine siamo riuscite a reagire decorosamente, cioè senza sbottare a ridere, senza dire neanche una parolaccetta e soprattutto senza fare figuracce (... eh ok questa più che altro è una speranza).
La signora che ci ha seguite ci ha accolte con un gioioso:"E chi è la sposaaa???" Io, che non ci ho ancora fatto l'abitudine, rispondo con un laconico:"Io" accompagnato da angoli della bocca in giù e faccia da chi è stato incastrato. Dopo un'indagine su cosa mi piace e cosa detesto, vengo strizzata in un bustino e mi viene proposta una valanga di vestiti diversi. Dal basso della mia ignoranza sartoriale capisco che l'orlo ondulato si chiama "a botulino" e la seta "mikakò" o "mikakai" (nelle braghe prob)... La perla migliore è stata:"Sicuramente il tuo futuro sposo noterà la differenza tra il pizzo francese e quello normale, tra gli swarovsky e il vetro di Murano... ", ecco, chi lo conosce può capire perché io e la comare abbiamo rischiato il collasso. Mi è stato anche affibbiato un falso bouquet che probabilmente tenevo con la grazia di un boscaiolo dei Monty Phython, quando ho proposto una composizione alla Morticia, fatta di gambi di rose, la signora ha detto che ci sono tanti fiori belli, a quel punto io le ho risposto che odio i fiori recisi, ma l'ipotesi del vasetto in coccio, lanciato alle invitate è stata scartata. E' stata proposta una borsetta, ma la comare ha precisato che probabilmente l'avrei scroccata sulla testa di qcuno. Sbracandomi sullo sgabello in momento di pausa mi sono anche arrovogliata nella sottogonna, mollando una gomitata galattica contro la parete di legno che è risuonata in tutto il pacato atelier. Ho fatto finta di niente. Mi riprometto di uscire dalla porticina dello spogliatoio che dà sulla vetrina in mutande la prossima volta, a tal proposito devo ricordarmi di portare un sacchetto di carta da mettere in testa.
Ah... sulle parolaccette, bè ho mentito, ma le ho dette piano piano, non mi ha sentito nessuno...